PIEMONTE
marzo 14, 2013(English version below)
Ginger torna nel Belpaese, risalendolo fino al "piede del monte", nella regione che diede i natali all'Italia, ricoperta da dolci Langhe e risaie… Qui si staglia un incantevole panorama collinare abbinato ad imponenti montagne alpine, dominate da un massiccio monte, che all'alba si copre di meravigliose tinte rosa… Regione di grandi vini, nocciole e tartufi pregiati, il Piemonte custodisce influenze culinarie francesi e riserva importanti dolci fatti da ingredienti d'alta qualità: cioccolato, nocciola, riso e meringa: famosi tra tutti i i Gianduiotti, i Baci di Dama, gli Amaretti, la Torta di nocciola e lo Zabaione. Accanto all'anima popolare e contadina, molti dolci hanno origine anche nei sontuosi banchetti della corte dei Savoia, che amavano attorniarsi di prestigiosi pasticceri artigiani.
CANDYBOOK
Le ricette piemontesi sono raffinate e dagli ingredienti di qualità. Molto sentita l'influenza francese e regale dei Savoia, ma anche le antiche tradizioni popolari.
Torta Meringata alle fragole
PROFUMI DEL PIEMONTE
Gianduiotto
Il Gianduiotto è un cioccolatino a forma di barca rovesciata, composto da Gianduia, un tipo di cioccolata prodotto a Torino dal 1806, creato sostituendo parte del cacao, che ai tempi di Napoleone era divenuto quasi irreperibile nel Regno di Savoia, con la nocciola tonda gentile delle Langhe.
Successivamente il chocolatier Michele Prochet in società con Caffarel perfezionò l'impasto tostando finemente le nocciole, e da un "colpo di cucchiaio" di questo soffice impasto nasce il Gianduiotto, in piemontese "Giandujot", incartato e presentato per la prima volta in occasione del Carnevale del 1865 distribuito a Torino dalla maschera popolare di Torino, "Gianduja", da cui prende il nome.
Per molto tempo prodotto a mano, fu il primo cioccolatino impacchettato singolarmente e tuttora solo la Caffarel, depositato il marchio "Gianduia", è l'unica azienda a poter stampare il volto della maschera sulla confezione. Oggi il Gianduiotto è riconosciuto come P.A.T., prodotto agroalimentare tradizionale piemontese di qualità, ed attualmente numerose sono le cioccolaterie torinesi a produrlo secondo la propria ricetta ed alcune ancora a mano, come la Chocoleini. E' ideale abbinato ad un bicchiere di spumante rosato Alta Langa.
Riso
L'introduzione della coltivazione del riso in Piemonte risale al XV secolo e si estende da Novara a Saluzzo, comprendendovi il novarese e vercellese. E' la più famosa distesa di risaie in Italia, che prevalentemente si utilizza la sottospecie di riso detta "Japonica". Anticamente era coltivato dalle "Mondine", lavoratrici stagionali, che durante il periodo di allagamento dei campi tra aprile e giugno, trapiantavano le piantine e le "mondavano", togliendo le erbacce che disturbavano la crescita del riso. Le Mondine divennero simbolo di rivendicazione del lavoro faticoso delle donne e il Piemonte li ebbe tanto a cuore da dedicargli meravigliosi canti popolari tuttora conosciuto in Italia. Dopo la trebbiatura, il riso detto "risone" viene portato nelle riserie per le ultime lavorazione di pulitura e lucidatura. Sostituendo il grano, era da tempo il prodotto più consumato della gente piemontese. Famosi risotti piemontesi, il pane di riso di Novara e i vari biscotti di riso dolci e friabili. Tra le diverse qualità ricordiamo i "Risi tradizionali della valle del Po", e il fino "Riso Sant'Andrea".
Amarene di Trofarello
Anche le Amarene sono prodotti P.A.T. del Piemonte, in particolare l'Amarena di Trofarello, nel torinese, frutto fresco della specie Prunus Cesarus a polpa più acidula e piccola delle ciliegie. In piemontese sono dette "Griote" e tra le varietà locali più diffuse vi è Marisa o Amarena Barbero, con picciolo più lungo e frutto più grosso. Hanno un colore più scuro e un retrogusto amarognolo. La coltivazione risale all'inizio del secolo, quando era ricercata da compratori di tutte le regione. La raccolta, anticamente eseguita da oltre 300 "ciresè", raccoglitori di ciliegie e amarene, si protrae fino a metà luglio, perché a differenza della ciliegia, ha una maturazione ritardata. Difficilmente manipolabile e da conservare, le amarene sono consumate fresche, intinte nel Barolo come vuole una sfiziosa ricetta piemontese e si abbinano perfettamente ad una torta meringata.
Nocciola del Piemonte
La "Nocciola del Piemonte" è un prodotto I.G.P., di Indicazione Geografica Protetta, della varietà di nocciolo "Tonda Gentile Trilobata" ed ha un sapore finissimo, persistente e una polpa croccante. I noccioleti furono per la prima volta introdotti dall'On. Prof. Emanuele Férraris nella zona dell'Alta Langa, terreno collinare, poco fertile e clima fortemente continentale, perfettamente adatto alla nocciola. Seguì una forte espansione colturale nel Novecento in seguito all'aumentata richiesta dolciaria dopo la scoperta del cioccolato Gianduia, miscela tra cacao e nocciole. E' prodotta tra agosto e settembre e commercializzata tutto l'anno. E' ricca di acido oleico in grado mantenere basso il colesterolo, e di vitamina E, antiossidante e contro l'invecchiamento dei tessuti. La nocciola in Piemonte è molto utilizzata, non solo secca, ma anche sotto forma di farina, granella o olio di nocciole. Famosa in pasticceria la Torta di Nocciola, i Baci di Dama, ma anche in generale le creme di nocciola per la farcita e naturalmente i cioccolati come i Gianduiotti.
Vini piemontesi
I vini del Piemonte sono i più noti e pregiati al mondo. La produzione annua non è tra le più cospicue, ma vi sono oltre 50 tipologie di vini Doc: una produzione ridimensionata che piuttosto dà spazio alla qualità. Essa è dovuta alle origini antiche di quest'arte, testimoniata da una cantina risalente al primo secolo d.C., e dal fatto che la coltivazione dei vitigni avviene prevalentemente sulle colline. Ogni provincia produce una particolare tipologia di vini per le specifiche caratteristiche climatiche, ma la zona delle Langhe è la più rinomata per nobili vini rossi Doc e Docg,: tra i più famosi Barbera, Barolo, Barbaresco, Dolcetto d'Alba, Nebbiolo, Bonarda, Brachetto e Moscato d'Asti e numerosi altri. I vini rossi hanno un sapore robusto, corposo, adatto per essere invecchiati e coniugandosi perfettamente alla cucina piemontese. I vini da dessert sono bianchi, giovani e freschi, come un dolce Moscato d'Asti, o anche rosati, perfettamente abbinati al Gianduiotto, come un fragrante spumante Alta Langa o un delicato Monferrato Chiaretto.
Gianduiotto
Successivamente il chocolatier Michele Prochet in società con Caffarel perfezionò l'impasto tostando finemente le nocciole, e da un "colpo di cucchiaio" di questo soffice impasto nasce il Gianduiotto, in piemontese "Giandujot", incartato e presentato per la prima volta in occasione del Carnevale del 1865 distribuito a Torino dalla maschera popolare di Torino, "Gianduja", da cui prende il nome.
Per molto tempo prodotto a mano, fu il primo cioccolatino impacchettato singolarmente e tuttora solo la Caffarel, depositato il marchio "Gianduia", è l'unica azienda a poter stampare il volto della maschera sulla confezione. Oggi il Gianduiotto è riconosciuto come P.A.T., prodotto agroalimentare tradizionale piemontese di qualità, ed attualmente numerose sono le cioccolaterie torinesi a produrlo secondo la propria ricetta ed alcune ancora a mano, come la Chocoleini. E' ideale abbinato ad un bicchiere di spumante rosato Alta Langa.
Riso
Amarene di Trofarello
Nocciola del Piemonte
Vini piemontesi
English version
Ginger returns in the "Belpaese", up to the "foot of the mountain", the region that gave birth to a united Italy: we are in "Piedmont". Covered with sweet Langhe and rice fields... here stands out a charming hilly landscape combined with impressive alpine mountains, dominated by a massive mountain that at dawn is covered with beautiful shades of pink... Region of great wines, hazelnuts and valuable truffles, Piedmont appreciates French culinary influences and reserves important pastries made from high-quality ingredients: chocolate, hazelnut, rice and meringue: famous among all "Gianduiotti", "Baci di Dama", "Amaretti", Hazelnut Cake and Zabaione. Besides its popular and country soul, many desserts originate also in the sumptuous banquets of the Court of Savoy, who loved to be surrounded by prestigious confectioners.
CANDYBOOK
The Piedmontese recipes are refined and with quality ingredients. Very felt is the French influence and the royal House of Savoy, but also the ancient folk traditions.
Torta Meringata alle fragole
Gianduiotto
Gianduiotto is a chocolate shaped like an overturned boat, consisting of Gianduja, a type of chocolate manufactured in Turin from 1806. Gianduja is created by replacing part of cocoa, which at the time of Napoleon had become almost impossible to find in the Kingdom of Savoy, with hazelnuts from the east hilly area of the Langhe.
Later, the chocolatier Michele Prochet, in partnership with Caffarel, perfected the mixture toasting finely the hazelnuts, and with a "spoon shot" of this soft dough the "Gianduiotto" borns, in Piedmontese "Giandujot", wrapped and presented for the first time at Carnival of 1865, distributed by the popular mask of Turin, "Gianduja", from which it takes its name.
For a long time produced by hand, it was the first individually wrapped chocolate. Caffarel trademarked "Gianduja", becoming the only company to be able to print the face of the mask on the package. Today Gianduiotto is recognized as PAT, traditional Piedmontese food product of quality, and currently there are many chocolatiers in Turin that produce own recipes and some still by hand, like Chocoleini. It is an ideal math with a glass of sparkling rosé Alta Langa.
The introduction of rice cultivation in Piedmont dates from the fifteenth century and it extends from Novara to Saluzzo, covering the Novara and Vercelli area. They represent the most popular rice field in Italy, which mostly uses the subspecies of rice called "Japonica". It was formerly cultivated by the "Mondine", seasonal women workers, that, during the period of flooding fields between April and June, transplanted the little plants and "cleaned" them, from "mondare", removing the weeds that disturbes the growth of rice. The "Mondine" became a symbol of the claim of the strenuous work of women and Piedmont had them so much at heart to dedicate to them wonderful folk songs still known in Italy. After threshing, the rice called "risone" is brought in rice mills for the latest process of cleaning and polishing. Replacing the wheat, it had long been the most consumed product for the Piedmontese people. Famous are the Risotto, the Novara rice bread, and varies sweet and crumbly rice biscuits. Between the different qualities we remember the traditional Rice of the Po valley and the Rice of Sant'Andrea.
Cherries are also P.A.T. products of Piedmont, in particular the Black Cherry of Trofarello in Turin, fresh fruit of the species Prunus Cesarus with more acidic pulp and smaller than cherries. In Piedmont they are called "Griote" and the most prevalent is the variety of Marisa or Barbero Cherry, with a longer petiole and a larger fruit. They have a darker color and a slightly bitter aftertaste. The cultivation dates from the early century, when it was researched by buyers of all regions. The collection, originally cultivated by more than 300 "Ciresè", cherries collectors, lasts until mid-July, because unlike the cherries they have a delayed maturation. Difficult to manipulate and maintain, sour cherries are eaten fresh, dipped in Barolo, according to a delicious Piedmontese recipe, and they perfectly go together with a meringue pie.
The "Hazelnut of Piedmont" is a product IGP, with Protected Geographical Indication, a variety of hazelnut "Tonda Gentile", and it tastes fine, persistent and crunchy. The hazel was first introduced by the Hon. Prof. Emanuele Ferraris in the Alta Langa, hilly terrain, not very fertile and markedly continental climate, perfectly suited to the hazelnut cultivation. The culture has a boom in the twentieth century due to increased demand after the discovery of the "Gianduja" chocolate, a mixture of cocoa and hazelnuts. It is produced between August and September, but marketed throughout the year. It's rich in oleic acid, which maintains low cholesterol, and vitamin E, antioxidant and anti-aging tissue. The hazelnut in Piedmont is widely used, not only dry, but also in the form of flour, grain or hazelnut oil. Famous are Hazelnut Cake, "Baci di Dama", but also in general hazelnut cream and of course the "Gianduiotti" chocolates.
The wines of Piemont are one of the best known and most prestigious in the world. The annual production is not conspicuous, but there are more than 50 types of DOC wines: a scaled production that gives space to the quality. It is due to the ancient origins of this art, as evidenced by a winery dating from the first century AD, and by the fact that the cultivation of wines is mainly in hills. Each province produces a particular type of wine for the specific climate characteristics, but the area of the Langhe is the most famous for noble red wines DOC and DOCG: famous are Barbera, Barolo, Barbaresco, Dolcetto d'Alba, Nebbiolo, Bonarda , Brachetto and Moscato d'Asti and many others. The red wines have a strong flavor, full-bodied, suitable for aged and they perfectly get marry with the Piedmontese cuisine. Dessert wines are white, young and fresh, like a sweet Moscato d'Asti, or even rosé, which can be combined with Gianduiotto, a fragrant sparkling wine of Alta Langa or a delicate Monferrato Chiaretto.
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